Le origini di un RPG
Nel lontano 1989 la software house Hudson Soft rilasciò per il grande mercato videoludico Dungeon Explorer, seguito da un discreto successo: la possibilità di interpretare tanti personaggi che ruotano attorno a una quest principale piacque ai giocatori dell'epoca, e la trama fantasy che permeava il titolo ha duramente messo alla prova il nascente Final Fantasy (uscito solo in Giappone nello stesso anno). Ora, a distanza di quasi vent'anni, possiamo vederlo riemergere dalle ceneri insieme a un completo rifacimento tecnico, lasciando intatta l'antica aura che rese così famoso il titolo. Ma ne vale ancora la pena?
Noi demoni non possiamo neppure invitare amici per un Party?
Dungeon Explorer: Warrior of Ancient Arts propone la trama del titolo originale che ci vede combattere contro le Orde Demoniache ubicate nei più oscuri e profondi dungeon del paese. Ma perché andare a rompere le scatole a quei poveri diavoletti se rimangono quieti e buoni nelle loro maleodoranti tane? Sostanzialmente perché non se ne stanno quieti e buoni: essi infatti stanno progettando un attacco in massa contro gli abitanti delle terre superiori (che comprendono diverse razze oltre quella umana) accrescendo di molto le loro fila aprendo speciali portali, dai quali i loro compaesani infernali possono agevolmente passare e venire nel nostro mondo. Occorre quindi affrettarsi a chiudere tutti i possibili passaggi prima che sia troppo tardi, e di conseguenza, troppi demoni infestino i sotterranei. La trama appare semplice: la lotta contro il male per la sopravvivenza, ideale per un gioco come questo che non necessita di una sceneggiatura troppo artificiosa.
Sulle orme degli eroi
Una peculiarità della serie Dungeon Explorer è da sempre la possibilità di creare il proprio alter-ego, e anche questa versione rimane fedele alla tradizione, permettendo non appena si preme Nuova Partita di scegliere tra tre agguerrite razze: gli Izark (molto simili alla razza umana), gli Ist (creature elfiche) e gli Olff (un incrocio tra un orco e una lucertola). Oltre alla razza, l'editor di creazione eroe lascia la possibilità di scegliere una professione (le più classiche come il cacciatore, il monaco, il mago, il ladro...) e spendere punti abilità per incrementare forza, intelligenza o magia; ovviamente la combinazione di questi tre elementi creerà eroi con fisionomie differenti. Non appena ultimato il vostro personaggio inizierete la vostra avventura affiancati da due compagni controllati dal computer: essi possono essere rimpiazzati in qualsiasi momento da amici che si collegano ad-Hoc con la loro PSP e partecipare a furiose battaglie in gruppo (davvero uno dei punti forti del gioco!). La Hudson conferma che per questo titolo saranno presenti ben 300 diversi oggetti tra armi e protezioni, tutte equipaggiate di abilità e poteri speciali: come ogni RPG game che si rispetti, anche qui è stata particolarmente curata la crescita progressiva del nostro personaggio in termini di forza, agilità e punti vita. Il gioco si presenta con una grafica 3D isometrica, con la visuale sopra le teste dei nostri eroi; le mappe sono evocative e discretamente varie, con un' ottima scelta delle texture, che compensano in certi casi una modellazione poligonale un po' troppo semplice. Gli effetti in battaglia sono meravigliosi, mentre combatterete a fianco dei vostri compagni, ogni attacco andato a segno creerà luci e suoni adeguati, più o meno spettacolari. I vostri nemici dovranno inoltre temere le Arti: esse sono potenti abilità che accresceranno i danni che infliggerete, e se unite con quelle dei vostri compagni, potenti combo magiche disintegreranno il vostro nemico. Le magie disponibili sono meravigliosamente animate: ogni personaggio, seppure non è un mago professionista, avrà la possibilità di lanciare incantesimi anche a distanza, mediante un comodo sistema di bloccaggio del cursore sul nemico più vicino.
In alcuni dungeon la ripetitività degli elementi è quasi eccessiva, e certe stanze risultano troppo spoglie (anche se quel che c'è è piuttosto curato). I controlli sono ben equilibrati e i tasti rapidi per usare le varie pozioni e/o magie risultano estremamente comodi: la ripetitività del gioco è in parte compensata dai diversi enigmi ben ideati sparsi qua e là nell' arco dell' avventura, ma spesse volte risultano insufficienti a spezzare adeguatamente la noia. Ottima l' idea di questo remake, tra l'altro disponibile anche per Nintendo DS con storia e personaggi paralleli a questa versione PSP, ma avremmo gradito se la nostra Playstation Portable fosse stata spremuta un pochino di più, a livello sonoro e grafico.