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    -12-2008---

    Kaziglu Bey
    Kaziglu Bey


    Numero di messaggi : 432
    Reputazione : 23
    Data d'iscrizione : 18.08.08
    Località : Roma

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    Messaggio  Kaziglu Bey Ven Ott 17, 2008 9:25 am

    -12-2008--- Bo8ihh10


    Titolo originale: 12
    Regia: Nikita Mikhalkov
    Sceneggiatura: Nikita Mikhalkov, Vladimir Moiseyenko, Aleksandr Novototsky
    Fotografia: Vladislav Opelyants
    Musiche: Eduard Artemyev
    Produzione: TriTe
    Distribuzione: 01 Distribution
    Paese: Russia 2007
    Genere: Drammatico
    Durata: 153 Min
    Uscita Cinema: 27/06/2008

    TRAMA

    12 personaggi - 12 verità. È il racconto di 12 giurati che devono stabilire la colpevolezza o meno di un giovane ceceno accusato di aver ucciso il proprio padre adottivo, un ufficiale dell’esercito russo . Il film è una riflessione intensa sulla vita attuale, sulla necessità di prestare ascolto a chi ci vive accanto e ad aiutarlo prima che sia troppo tardi. L’azione del film si svolge all’interno di una stanza: una palestra adattata ad aula per deliberare. Come nel famoso film di Sidney Lumet La parola ai giurati, l’intera azione del film si svolge all’interno dell’aula dove sono riuniti i giurati, chiamati a stabilire la colpevolezza di un giovane accusato dell’uccisione del proprio padre adottivo. A parte la trama e pochi altri aspetti formali, le similitudini si limitano a questo. Si tratta, nel nostro caso, di una storia tipicamente russa. Tutte le argomentazioni che i giurati man mano sollevano sono generate non tanto dalla dimostrazione formale della colpevolezza o meno dell’imputato, quanto da quello che ognuno di loro ha maturato nel proprio animo. Tutte le discussioni passano attraverso il cuore e l’anima di ciascuno di essi. Le persone coinvolte sono molto diverse tra loro: un semplice operaio della metropolitana, un amministratore delegato di una grossa joint-venture russo-giapponese, un gestore di un cimitero , un produttore di una piccola emittente televisiva, un tassista, un intrattenitore. Nel nostro caso si tratta di una storia molto russa, nonostante il fatto che tra i giurati ci siano un vecchio ebreo e un chirurgo di origine georgiana. La proposta di uno dei giurati, l’unico all’inizio ad avere votato contro il capo d’accusa, semplicemente di parlare un po’, fa sì che ciascuno di loro si apra. Parlano di ciò che li inquieta individualmente, della preoccupante situazione in cui versa il paese stretto in un difficile momento di transizione. Sollevano argomenti di cui di solito né la televisione si occupa né i giornali trattano, ma che sono dibattuti in ogni casa e oggetto di animate discussioni ogniqualvolta ci si riunisce in un gruppo. Sui torti e le ragioni per cui le cose nel paese non vanno così come si vorrebbe che andassero. Su come l’uomo russo non riesca vivere in modo conforme alla legge perché questa è qualcosa che non gli appartiene e lo annoia, e di come, invece, in Russia siano il cuore e l’anima a essere predominanti rispetto alla legge. Un cuore e un’anima di cui sono dotati ciascuno dei dodici giurati. Semplicemente in alcuni di loro questo aspetto ci mette più tempo ad affiorare a causa della spessa patina di risentimento che la storia individuale di alcuni dei protagonisti ha in loro depositato. Il più acceso sostenitore della colpevolezza del ragazzo è un tipo rude, un tassista, animato da sentimenti nazionalistici, il quale è convinto della sua colpevolezza soltanto per il fatto che è un ceceno, un “troglodita” e dunque malvagio e assassino per definizione. La linea narrativa sfocia poi nella complessa storia dei rapporti tra il tassista e il proprio figlio, portato dal padre sull’orlo del suicidio...

      La data/ora di oggi è Sab Nov 23, 2024 6:52 am